Il concetto di sicurezza sul posto di lavoro si è evoluto significativamente nel corso del tempo, soprattutto per la crescente consapevolezza riguardo i rischi connessi ad ambienti e strumenti potenzialmente pericolosi per la vita umana.
Nel XX secolo molti paesi hanno introdotto leggi e regolamenti specifici per ridurre tali rischi, stabilendo standard minimi di sicurezza e prevedendo misure obbligatorie di prevenzione.
Queste norme sono diventate sempre più sofisticate nel tempo e gli ultimi decenni hanno visto le organizzazioni promuovere una vera e propria cultura della sicurezza.
Le aziende sono diventate più responsabili nel garantire ambienti di lavoro più sicuri ai propri dipendenti. Tutto ciò ha comportato l’istituzione di programmi di gestione della sicurezza, la nomina di responsabili e l’introduzione di procedure e politiche specifiche.
Un altro progresso significativo del concetto di sicurezza sul posto di lavoro si è ottenuto attraverso un cambiamento di focus: dalla reazione agli incidenti alla prevenzione degli stessi.
L’approccio tradizionale che si basava sulla ricerca della miglior risposta all’incidente, veniva finalizzato soprattutto all’imposizione di divieti. Quello attuale pone l’accento sulla prevenzione, mirando all’identificazione e alla gestione dei rischi, facendo leva sulla formazione dei dipendenti e sulla la promozione di comportamenti garantiti.
Negli ultimi anni anche lo sviluppo tecnologico ha contribuito notevolmente alla promozione della sicurezza, attraverso l’utilizzo di sensori e di dispositivi indossabili. L’analisi dei dati ha poi reso possibile il monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro, l’identificazione tempestiva dei potenziali pericoli e l’implementazione di misure preventive più efficaci.
Il Testo Unico sulla Sicurezza fissa in ordine di priorità le valutazioni delle misure preventive e di protezione del lavoratore: dall’eliminazione totale del pericolo/rischio, alla sua riduzione al minimo mediante la progettazione di sistemi di lavoro sicuri e, qualora i pericoli/rischi residui non possano essere controllati da misure collettive, al coinvolgimento del datore di lavoro che deve prevedere adeguate attrezzature di protezione individuale.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ha come focus principale, con l’Obiettivo 8, la crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, oltre alla piena occupazione e un lavoro dignitoso per tutti. Tra gli impegni che vedono coinvolte tutte le nazioni, assume una particolare importanza la promozione di un ambiente lavorativo sano e sicuro.
L’Obiettivo 8 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ha come focus principale la crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, oltre alla piena occupazione e un lavoro dignitoso per tutti. Tra gli impegni che vedono coinvolte tutte le nazioni per il raggiungimento di questo obiettivo, assume una particolare importanza la promozione di un ambiente lavorativo sano e sicuro.
Nonostante queste politiche siano sempre più sentite e diffuse anche in Italia, il nostro Paese nel 2020 si è classificato quarto in Europa per numero di infortuni non mortali sul posto di lavoro. Con quasi 325.000 eventi, di cui il 6% nell’ambito della logistica e dell’immagazzinaggio, peggio di noi sono risultati solo Germania, Francia e Spagna. Siamo purtroppo al primo posto per i casi mortali, con quasi 780 morti di cui il 10% nello stesso settore (fonte: Eurostat per Inail).
È proprio di questi temi che abbiamo parlato con i responsabili della Ricerca e Sviluppo di SIS (Safety Improvement Systems), un’azienda che da oltre dieci anni produce sistemi di anticollisione per carrelli elevatori a cui abbiamo chiesto un approfondimento.
Quali sono i rischi maggiori legati all’utilizzo dei carrelli elevatori nell’ambiente di lavoro?
La nostra esperienza a stretto contatto con chi usa i carrelli elevatori ci ha permesso di raccogliere innumerevoli case study che ci hanno spinto anno dopo anno a perfezionare i nostri prodotti a tutela del lavoratore.
Tra i rischi potenziali per la sicurezza delle persone, che possono interessare sia i conducenti che gli altri dipendenti delle aziende che utilizzano carrelli elevatori, possiamo evidenziarne cinque principali: il ribaltamento del mezzo, condizioni critiche dell’ambiente circostante, la movimentazione dei carichi, gli incidenti e le collisioni.
Uno dei rischi più evidenti è rappresentato dalle collisioni tra carrelli elevatori e altri veicoli, attrezzature o persone presenti nell’area di lavoro. Questi incidenti possono causare lesioni gravi o addirittura fatali e i fattori che maggiormente li originano sono: la mancanza di una corretta visibilità, la velocità eccessiva, le manovre improprie e la mancanza di segnali di avvertimento.
In che modo i dispositivi di sicurezza possono aiutare a prevenire incidenti con i carrelli elevatori?
I dispositivi di sicurezza possono svolgere un ruolo cruciale, attraverso la segnalazione visiva (dotazione di luci lampeggianti o strisce riflettenti), l’allarme acustico (particolarmente importante in ambienti rumorosi o in situazioni di visibilità limitata), le telecamere e i sensori di rilevamento (possono avvertire l’operatore in caso di potenziale pericolo o, in alcuni casi, attivare automaticamente sistemi di frenata di emergenza), i limitatori di velocità, le protezioni laterali e le cinture di sicurezza.
È importante sottolineare, però, che questi dispositivi di sicurezza possono fornire un supporto prezioso nella prevenzione degli incidenti con i carrelli elevatori, ma non possono sostituire la responsabilità e l’attenzione dell’operatore stesso.
Come scegliere il dispositivo di sicurezza giusto per un carrello elevatore specifico?
La scelta dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di carrello elevatore, l’ambiente di lavoro, le normative di sicurezza locali e le specifiche esigenze dell’applicazione.
Di fondamentale importanza è la valutazione dei rischi: una valutazione accurata dello specifico ambiente di lavoro che possa identificare le possibili fonti di pericolo, come ostacoli, spazi ristretti o superfici scivolose. Per questo è così importante per noi la collaborazione con il mondo degli RSPP.
Va inoltre valutato il tipo di carrello: alcuni dispositivi di sicurezza possono essere specifici per determinati tipi di carrelli elevatori. Ad esempio, il nostro Safe&StopVNA è nato esclusivamente per carrelli che si muovono nelle corsie strette di magazzino (Very Narrow Aisle).
Bisogna considerare poi la facilità di installazione e manutenzione del dispositivo. Incoraggiamo il personale a segnalarci tempestivamente eventuali problemi o malfunzionamenti: per questo l’assistenza che forniamo all’operatore è cruciale nella risoluzione delle problematiche in tempo reale.
In che modo l’RSPP di un’azienda (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) può essere per voi un alleato nel campo della progettazione di sistemi di sicurezza per carrelli elevatori?
L’RSPP è la figura professionale con maggiori competenze specifiche in materia di sicurezza sul lavoro. È l’interlocutore d’eccellenza anche per la progettazione, poiché possiede competenze specifiche, garantisce la conformità normativa, fornisce formazione alle aziende e monitora costantemente l’efficacia delle misure adottate.
La sicurezza sul luogo di lavoro può essere considerata generatrice di efficienza?
Sicuramente può contribuire all’efficienza complessiva di un’organizzazione, anche se logicamente non è di per sé sinonimo di efficienza.
In tal senso occorre specificare che quando un’organizzazione mette in atto misure di sicurezza adeguate a proteggere la salute e il benessere dei dipendenti, oltre agli incidenti sul lavoro può ridurre i tempi di inattività e le pause forzate, i costi associati agli infortuni e migliorare la produttività generale.
La vostra presenza al Samoter ha testimoniato una svolta sul mercato. Che cosa avete presentato e quali saranno le novità del 2023?
La svolta presentata per la prima volta al Samoter fa riferimento all’ingresso di SIS anche nel mondo della movimentazione terra, con l’introduzione di tre nuovi prodotti dedicati a questo mercato per il supporto alla sicurezza nei cantieri: SafeEdgeMT, SafeEdgeMT+ e SafeTrafficMT.
I primi due utilizzano l’accuratezza della tecnologia UWB (Ultra Wide Band) per la localizzazione in tempo reale di persone e veicoli, arrivando a combinare posizione e distanza per funzioni anticollisione avanzate. SafeTrafficMT ha un sensore a microonde, è adattabile alle diverse aree di lavoro e combinabile con differenti dispositivi e tecnologie.
Inoltre, quest’anno la nostra ricerca sta portando alla luce un nuovo prodotto “light” per carrelli elevatori, al fine di rendere sempre più accessibile e fruibile l’introduzione di soluzioni dedicate, nell’ottica dell’ottimizzazione costi/benefici.
Infine, il nostro prodotto di punta Safe&Stop potrà essere installato anche in versione 4.0, tramite gateway sul carrello che trasferirà tutta la reportistica in cloud.