50 anni e non sentirli. In questa intervista, Matteo Stefanini, Direttore Commerciale del Gruppo Miretti, parla della partecipazione alla fiera LogiMAT 2023, dove l’azienda ha presentato la propria esperienza nella trasformazione di apparecchiature, motori e veicoli industriali per l’utilizzo in atmosfere potenzialmente esplosive, nonché nella riduzione delle emissioni nocive. Stefanini sottolinea l’importanza degli incontri diretti con i clienti e la sfida di stare al passo con la crescente complessità e sofisticazione elettronica delle macchine. Parla anche dei prossimi progetti dell’azienda, tra cui partnership con altri produttori, lancio di nuovi prodotti e partecipazione ad altre fiere. Inoltre, Stefanini offre una panoramica sul mercato di nicchia dell’antideflagrante, che non è soggetto alle stesse tendenze delle apparecchiature standard, e condivide le sue riflessioni sull’impatto delle interruzioni della catena di fornitura sulla loro attività.

Stefanini, avete portato novità al LogiMAT 2023?
“Abbiamo portato la nostra esperienza. La gran parte di questi espositori, ci conoscono e da anni, ci affidano i loro prodotti per le dovute trasformazioni. Questo è un evento che ci permette di rivederli tutti. Oggi è difficile viaggiare, si fanno i teams, è cambiato il modo di fare business e queste occasioni sono importanti per riavvicinarsi e parlare di futuro. Miretti lavora ogni giorno per migliorare le trasformazioni antideflagranti. I nostri clienti, o meglio i clienti dei nostri clienti, vogliono macchine trasformate in modo antideflagrante e che, al contempo, mantengono le prestazioni e l’ergonomia originali. Si va verso un’integrazione più spinta dei metodi di protezione Atex, questo ci impone di rivedere i canoni e i metodi di trasformazione di questi macchinari per cercare di renderli il più possibili aderenti alle richieste dei nostri clienti. C’è un grande lavoro di ingegneria perché le macchine diventano sempre più complicate ed elettroniche, sempre più sofisticate e compatte. L’incontro con i nostri OEMS (Original Equipment Manufacturers) è importante perché abbiamo il supporto tecnico che ci serve, il progresso va avanti e ci piace distinguerci nel cercare nuove soluzioni, altamente tecnologiche, sempre <al servizio> delle macchine dei nostri clienti e certificate ovviamente. Siamo a questa fiera anche per ricordare al mercato della movimentazione che Miretti – oltre all’Atex – offre soluzioni per l’abbattimento fumi e la riduzione delle emissioni. Spesso, infatti, le macchine a combustione interna, che sono state da noi trasformate Atex, montano sistemi di abbattimento fumi neri. Tema – questo del Green – di estrema attualità insieme a quello della Sicurezza.”
Come sta andando per voi la fiera?
“Per noi è sempre un piacere venire qui, organizziamo molti meeting in presa diretta e definiamo i contratti, siamo contenti e sta andando bene.”

Quali, invece, le prospettive future?
“Stiamo concludendo alcuni accordi con delle case madri sempre nell’ottica di sviluppare soluzioni con gli OEM che per noi è fondamentale. Parteciperemo ad altre fiere che ci coinvolgono e quest’anno festeggiamo i 50 anni di attività. È un traguardo che si trasforma in un punto di partenza, è una bella sfida essere sempre sulla cresta dell’onda e volevamo cogliere l’occasione per ricordare questo anniversario con i nostri clienti e partners OEMs: sarà un autunno intenso. Nonostante la nostra lunga esperienza nel campo dell’Atex e dell’abbattimento fumi che ha preso avvio nel 1973, siamo giovani e questo ci permette di lanciare prodotti innovativi, abbiamo ancora molto da fare. Tutto il gruppo lo sente, questo è l’importante.”
Può offrire un commento generale sul mercato?
“ Nell’Atex ci muoviamo in una nicchia di mercato che non segue esattamente l’andamento di quello del carrello, delle piattaforme, dei lavapavimenti o delle attrezzature standard. Per quello che ci riguarda sta andando benissimo (tanti i progetti in corso e quelli da sviluppare nei prossimi mesi), l’unica nota dolente sono i ritardi dei costruttori nel gestire la questione dell’approvvigionamento dei materiali e quindi del completamento della macchina. Noi siamo l’ultimo anello della catena, forse il più importante visto che rilasciamo la certificazione del mezzo trasformato in modo antideflagrante. Siamo in questa supply chain e dobbiamo gestire i rallentamenti. A fronte delle problematiche, abbiamo trovato soluzioni alternative, non abbiamo problemi di approvvigionamento e siamo coperti. Stiamo solo aspettando che tutto si sviluppi e si segua il nuovo corso. Ci stiamo adeguando. La nostra solida impostazione produttiva, il nostro know-how e la nostra presenza internazionale ci permettono di affrontare senza problemi anche altri business oltre a quello del carrello. Abbiamo Oil&Gas e il Movimento Terra e sono in corso svariati progetti per le grandi opere strategiche sia in Italia che nel mondo.”