Il lavoro dell’autotrasportatore non è immune da patologie professionali anche invalidanti.
La posizione imposta della guida, le modalità con le quali si svolge il lavoro che spesso implicano ritmi rapidi, non aiutano.
Ma quali sono le malattie più diffuse tra i professionisti dell’autotrasporto?
A svelarlo è un nuovo Rapporto sulle malattie professionali nell’autotrasporto e sull’esposizione ad agenti cancerogeni sul luogo di lavoro.
Quali rischi per la salute degli autotrasportatori?
Quando si pensa alla professione del camionista, la prima idea che viene in mente è quella del rischio di incidente stradale. L’elenco di fattori che causano patologie professionali è sicuramente più lungo e include posture fisse e prolungate con vibrazioni trasmesse al corpo intero, il rumore, la movimentazione manuale dei carichi, le condizioni climatiche avverse, le criticità organizzative (lavoro a turni, lavoro notturno, lavoro in solitario), l’esposizione ad agenti chimici aerodispersi.
L’incapacità o impossibilità di pasti completi, l’abuso di tabacco, alcolici e sostanze psicotrope fa la sua parte e contribuisce ad obesità e disturbi del sonno come le apnee notturne tanto diffuse tra i camionisti, che determinano sonnolenza diurna e incapacità di concentrazione prolungata.
Settore trasporti: 9° posto per segnalazioni di malattie professionali
Il report mostra che per il periodo compreso fra il 2010 ed il 2019 il settore dei trasporti si posiziona al nono posto per segnalazioni pervenute all’Inail di patologie professionali.
Dal 2017 al 2021, nel comparto dell’autotrasporto si registra un decremento delle denunce. Per i trasporti su strada, infatti, in questo periodo la contrazione è pari al 3,7%.
Per la suddivisione in classi d’età, circa 2500 denunce hanno riguardato gli ultra 50enni, mentre meno importante è il numero delle segnalazioni per la classe di età compresa fra i 15 ed i 49 anni (circa 800 casi).
Molto diffuse sono le patologie legate alla colonna vertebrale, la perdita di udito e le malattie da stress lavoro-correlato.
Tra i conducenti di mezzi pesanti le patologie denunciate risultano più frequenti. Così come anche per le attività di movimentazione merci.
Rischi ulteriori sono legati a schiena e arti superiori (patologie del rachide, del tratto dorso-lombare), dovute per lo più a vibrazione, movimentazione manuale e microclima non favorevole.
Consulta il documento Inail per maggiori informazioni