Intervistiamo Stefano Grosso, CEO di ISC, per fare un viaggio nella robotica dedicata all'industria del cleaning e scoprire come la intende l'aziende torinese

L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha portato alla nascita di nuove soluzioni di automazione e robotica che hanno rivoluzionato numerosi settori produttivi, tra cui quello del cleaning industriale. Grazie all’introduzione di robot e sistemi automatizzati, infatti, le attività di pulizia e igiene in ambito industriale hanno subito una forte accelerazione, migliorando non solo l’efficienza e la qualità del lavoro, ma anche la sicurezza dei lavoratori.

Insieme a Stefano Grosso, CEO di ISC scopriamo questo mondo e il modo in cui l’aziende intende la robotica oggi.

Quali sono i prodotti e i servizi principali offerti da ISC nel campo delle macchine autonome e soluzioni robotiche per la pulizia industriale?
ISC si è avvicinata alla robotica già qualche anno fa, grazie a Tennant che anche in questo ambito, con la T7AMR, ha avuto un ruolo da pioniere nell’ideazione e nell’applicazione in contesti reali delle lavasciuga autonome.
Come è nel DNA di ISC, abbiamo per prima cosa investito molte ore in sperimentazioni e test per capire a fondo le potenzialità della tecnologia, sia da un punto di vista puramente tecnico, sia per la potenzialità di integrazione nei processi; abbiamo poi cercato, analizzato e selezionato a livello globale le soluzioni che secondo noi sono le più adatte al mercato italiano, in termini di usabilità, performance e risultati a lungo termine.
Così abbiamo scelto come partner SoftBank Robotics con l’aspirapolvere autonomo Whiz e un altro partner internazionale che presenteremo a ISSA PULIRE. 

Come funzionano le macchine autonome di cui siete rivenditori e importatori? Cosa le distingue dalla concorrenza?
L’approccio scelto da Tennant, che riteniamo vincente e che accomuna anche gli altri prodotti che abbiamo selezionato, è stato quello di puntare su semplicità di programmazione, sicurezza ed affidabilità, per poi aggiungere funzionalità e produttività alle macchine man mano che l’intelligenza artificiale delle macchine evolveva.

Inoltre, Tennant ha scelto di partire da macchine esistenti dalle prestazioni consolidate. Questo approccio ha innumerevoli vantaggi, innanzitutto la certezza prestazionale, perché non dimentichiamoci che il fine ultimo della pulizia autonoma è sempre pulire in modo efficace. Il secondo vantaggio è la familiarità che gli operatori trovano nell’uso della macchina ed è proprio attraverso l’uso della stessa che avviene la programmazione, rendendo in brevissimo tempo gli operatori completamente autonomi nella gestione della macchina.

Questo tipo di approccio rappresenta una sorta di collegamento tra una macchina “tradizionale” e una ricca di tecnologia e facilita il coinvolgimento diretto dell’operatore nell’istruire la macchina, in modo che la tecnologia non spaventi e non venga vista come “potenziale pericolo” ma come “nuovo collega” da addestrare.  

Quali sono i vantaggi delle soluzioni robotiche per la pulizia industriale rispetto ai metodi tradizionali?
Le soluzioni robotiche contribuiscono ad ottimizzare i processi, aumentando la produttività e garantendo risultati certi e verificabili. Il punto è proprio questo: automatizzare la pulizia prevede un investimento culturale, ancor prima che economico, che deve essere valutato in base alle reali esigenze del cliente e agli obiettivi che si è posto.

Quali sono le sfide più grandi che ISC affronta nella commercializzazione di queste macchine e soluzioni?
In Italia, siamo ancora in una fase, in cui ci si “innamora” dell’idea della pulizia autonoma, come se si dovesse acquistare il nuovo giocattolo tecnologico. In concreto invece stiamo parlando di una tecnologia disruptive, che letteralmente significa “dirompente” ma anche “che disturba” in quanto richiede una totale revisione della organizzazione, dei processi, del costo della pulizia. Superare la paura al cambiamento è la sfida più stimolante e non coinvolge solo i clienti, ma anche ISC stessa che deve necessariamente confrontarsi con modelli di macchine e di business diversi rispetto al passato. 

Come state affrontando l’aspetto della sicurezza e dell’affidabilità delle macchine autonome?
Le macchine autonome sono più sicure di una lavasciuga guidata da un essere umano. Quest’ultimo infatti ha una discrezionalità che un robot non ha. Pensiamo ad esempio alla velocità: l’uomo può scegliere in base alla percezione che lui ha di se stesso e dell’ambiente che lo circonda; una macchina autonoma invece per reagire all’ambiente circostante si basa su telecamere e sensori, riproducendo sempre quello che gli è stato insegnato. Ovviamente più l’hardware della macchina è sofisticato in termini di visione circostante, maggiore sarà la sua sicurezza! Inoltre in caso di incertezza, la macchina privilegia sempre la sicurezza chiedendo eventualmente aiuto alle persone.

Quali sono i settori industriali che state servendo attualmente? C’è un mercato specifico su cui state puntando di più?
Trattando per lo più macchine ad alte prestazioni e anche dimensionalmente importanti, i nostri interlocutori preferenziali sono aziende di produzione, che spesso hanno già adottato tecnologie robotiche per la produzione e magazzini logistici, dove l’attività di pulizia deve essere svolta in maniera rapida ed efficiente, nel rispetto della sicurezza di un ambiente vivo caratterizzato da grande traffico di carrelli elevatori e persone. 

Con Whiz invece rispondiamo alle esigenze di pulizia frequente, puntuale e precisa delle strutture dell’accoglienza. Negli hotel, la possibilità di automatizzare la fase di aspirazione ha un immediato impatto sull’organizzazione e sul livello di pulizia offerto perché permette al personale di delegare totalmente la parte di lavoro più faticosa e lunga, per potersi dedicare alla cura delle camere. 

Il nuovo prodotto che presenteremo a Pulire, di dimensioni molto compatte, avrà come target ambienti sotto i 1000-1500 mq, aprendo quindi molto il ventaglio delle possibili applicazioni.

Come state lavorando per garantire un servizio di assistenza clienti di alta qualità?
In ISC, siamo sempre stati fieri di fornire un servizio completo dall’analisi preliminare delle esigenze, all’assistenza, fino alla gestione della macchina a fine attività. Con le soluzioni robotiche questo approccio deve essere ulteriormente potenziato, perché il fornitore di queste soluzioni diventa un partner per la gestione dell’hardware (manutenzione della macchina) e del software che è in continua evoluzione (aggiornamento e analisi dei dati). 

Quali sono i trend globali di settore per ciò che attiene la robotica?
Sicuramente la robotica piace a tutti e crea molta curiosità. Per ora però sono pochi i clienti pronti effettivamente a implementare la pulizia autonoma. ISC ha deciso di investire fortemente in questo settore perché il futuro va sicuramente in questa direzione e il nostro compito è quello di selezionare il meglio (e per farlo dobbiamo vedere e provare tutto) e accompagnare il cliente attraverso il cambiamento che inevitabilmente dovrà affrontare per rimanere sul mercato.