Una nuova pubblicazione della Consulenza statistico attuariale dell’Inail ha analizzato l’andamento infortunistico al femminile attraverso i dati dell’ultimo biennio e in relazione a quelli del quinquennio 2017/2021.
E la Giornata internazionale dell’8 marzo è l’occasione per l’Istituto di riaffermare con forza anche l’esigenza di un’appropriata formazione sui temi della tutela differenziata nei luoghi di lavoro.
“Con questo Dossier si intende lanciare un segnale di sostegno al mondo del lavoro femminile affinché ogni donna sappia che Inail è al suo fianco per sostenerla nella sua vita professionale e personale, valorizzandone il talento e il merito, fino al raggiungimento di condizioni di effettiva parità”, si sottolinea nel comunicato dell’Istituto.
Ma vediamo nel dettaglio i numeri del fenomeno.
Effetto Covid: 7 contagi su 10 per le lavoratrici
Il 43,8% delle contagiate ha oltre 49 anni, il 37,0% tra i 35 e i 49 anni, mentre il 19,2% è under 35.
Tra le professioni non strettamente sanitarie, ai primi posti figurano le impiegate addette alla segreteria e agli affari generali (5,6%), le addette alle pulizie (2,1%, anche di ospedali e ambulatori), le insegnanti delle scuole primarie e pre-primarie e le impiegate addette al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta (1,7% per entrambe le categorie).
Prevenzione nell’ottica di genere
Concentrando l’attenzione sui dati relativi al quinquennio 2017-2021 emerge una diminuzione complessiva del 12,7% delle denunce di infortunio sul lavoro; un calo che ha interessato entrambi i generi: -13,3% per i lavoratori e -11,7% per le lavoratrici.
Nel 2021, l’incidenza degli infortuni occorsi alle donne sul totale delle denunce è tornata ai valori percentuali ante-pandemia (36%). I casi mortali denunciati nel 2021 sono stati complessivamente 1.400, 219 in più rispetto al 2017. Le lavoratrici hanno registrato 34 casi in più, pari a un incremento percentuale del 29,8%, quasi il doppio rispetto al +17,3% registrato nello stesso arco di tempo tra i lavoratori, passati da 1.067 a 1.252 decessi (+185 casi).
Patologie professionali: disturbi psichici tra i più comuni per le donne
Le malattie più frequenti sono quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo.
Nel 2021 sono state denunciate 2.817 patologie professionali in più rispetto all’anno precedente (+23,45) e pari al 27% delle 55.202 denunciate nel complesso, che rispetto alle 57.996 del 2017 sono calate del 4,8%, per effetto di una riduzione del 4,3% per gli uomini e del 6,1% per le donne.
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo si confermano prevalenti e, insieme a quelle del sistema nervoso, raggiungono l’82% del totale. Se le malattie citate rappresentano il 78% delle denunce dei lavoratori, la stessa percentuale sale al 92% tra le lavoratrici.
Inoltre, stando ai numeri, risulta che i disturbi psichici hanno un’incidenza più elevata nella componente femminile di lavoratori.
A prevalere sono i disturbi nevrotici, legati a stress da lavoro correlato (dal mobbing per l’82% delle donne e 76% per gli uomini) seguiti dai disturbi dell’umore.