Spesso conoscere le dinamiche infortunistiche che si verificano all’interno di ambienti lavorativi simili a quelli in cui operiamo ogni giorno, serve da monito e ci aiuta a comprendere aspetti che magari sono rimasti non considerati, ignorati.

Pubblichiamo la storia de “La striscia invisibile” tratta dal repertorio delle Storie di infortunio raccolte nel portale del Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte.

Attraverso essa, cerchiamo di capire com’è possibile fare prevenzione ed evitare incidenti all’interno dei magazzini.

Il caso: la perdita del piede sinistro per schiacciamento con carrello elevatore

Ci troviamo in Piemonte, all’interno di un magazzino di una ditta specializzata nella produzione di prodotti per la cura della persona.
Un impiegato dell’ufficio spedizioni si trova nella zona merci per la verifica dei bancali in partenza ed in transito. Si tratta del luogo in cui si verificherà l’incidente.

Un collega, alla guida di un carrello elevatore sta caricando dei pallet a bordo di un mezzo. Dopo aver depositato un bancale sul pianale del rimorchio, esce in retromarcia, svoltando a sinistra. L’impiegato dell’ufficio spedizioni si trova sulla traiettoria e viene investito dal muletto con le ruote posteriori che gli schiacciano il piede sinistro.

Il nefasto risultato dello schiacciamento è la perdita del piede da parte dell’impiegato.

Come prevenire gli incidenti col carrello elevatore?

La sicurezza all’interno delle aziende e quindi anche del magazzino è una responsabilità diretta del datore di lavoro. E’ a lui che spetta il compito di vigilare e mettere in atto ogni direttiva per rendere sicuro il posto di lavoro.

In questo caso, il datore di lavoro avrebbe dovuto tenere conto dell’uso promiscuo delle aree di lavoro (mezzi e pedoni) e predisporre un piano di viabilità aziendale in grado di definire le regole di circolazione nelle diverse aree (interne ed esterne) in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori rispetto ai rischi connessi con l’uso dei carrelli elevatori.

Cosa deve prevedere il piano di viabilità aziendale?

Tra le varie indicazioni, il piano dovrebbe prevedere:

  • Stato della pavimentazione
    (la manutenzione dovrebbe evitare buche e avvallamenti che possono rivelarsi pericolosi per la stabilità dei mezzi e dei loro carichi)
  • Segnaletica orizzontale e verticale
    (che consenta di interpretare in modo chiaro la viabilità aziendale)
  • Spazi riservati alle merci 
    (che dovrebbero essere stoccate in aree dedicate per lasciare sgombri pavimenti e aree pedonali)
  • Corsie riservate a carrelli e pedoni
    (al fine di evitare il più possibile le ‘interferenze’ ed i relativi rischi di investimento; la necessità di tracciare i relativi attraversamenti, coerenti e funzionali alle reali necessità di spostamento delle persone in azienda)
  • Uscite per carrelli e pedoni distinte e protette
  • Informazioni sulla presenza di pericoli generici
    (esempi possono essere: prevedere la separazione delle corsie di marcia, evidenziare i luoghi di stoccaggio delle merci, di passaggio dei carrelli e dei pedoni; utilizzare la segnaletica verticale per evidenziare le condizioni di pericolo, indicazione, prescrizione; evidenziare gli attraversamenti pedonali, gli STOP, eventuali pericoli particolari e ostacoli, ecc.)
  • Misure di prudenza generali 
    (come la riduzione della velocità in aree specifiche, l’uso di specchi negli incroci e presso le uscite)
  • Utilizzo di barriere per le aree di sosta e di ristoro
  • Formazione lavoratori in merito alla sicurezza
    (e alle norme che ne prevedono l’obbligo di rispetto)
  • Procedure di controllo e vigilanza
    (sul rispetto delle procedure elaborate nel piano della viabilità, individuando eventuali addetti al controllo periodico frequente – di solito un preposto o il capo magazzino).