Da sempre molti settori nel nostro Paese vengono tradizionalmente considerati appannaggio di uomini o donne.
La logistica rientra a pieno titolo tra i comparti che vengono reputati “maschili”. Una convinzione che si è fatta strada dalla constatazione che le figure professionali che impiega, vengono generalmente impegnate in lavori faticosi, dallo sforzo fisico rilevante.
In effetti nella logistica le quote rosa sono ancora al minimo anche se negli ultimi anni la situazione sembra stia cambiando.
Negli ultimi 5 anni, il numero di donne in ruoli di responsabilità, anche in aziende multinazionali, è cresciuto di una quota importante.
Secondo alcune stime addirittura fino a sfiorare il 30% in più.
Se infatti fino a non troppi anni fa le aziende tendevano ad assumere le donne per ruoli trasversali oggi è più frequente trovare la componente femminile anche nelle aree manager, nella direzione commerciale, nel marketing.
Non solo amministrazione e risorse umane, quindi.
Per quanto possa apparire scontata la crescita delle quote rosa in capo alla logistica, si deve comunque pensare che la situazione europea non riflette esattamente quella italiana.
Le donne che in Europa lavorano nel settore della logistica e dei trasporti sono il 22%, a fronte delle 222 mila addette contro i quasi 800 mila uomini italiani.
Pur rientrando nella media europea, l’Italia non sembra un paese così virtuoso da questo punto di vista soprattutto se si analizzano le tipologie di professione.