Giovedì 8 novembre, a Milano, si è svolto il Convegno Customer Experience, Startup e 4.0: la Logistica spicca il volo, con la presentazione dei dati dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” (risultati 2018).
Un’evento molto interessante che ha fatto il punto sulla logistica conto terzi, un settore cha sta acquisendo sempre più spessore anche nel panorama italiano perché, per le aziende, terziarizzare le attività logistiche spesso significa ottimizzare distribuzione e produzione, risparmiare, innovare, dare alla propria impresa un’impronta 4.0.
Vediamo cosa è emerso dalla discussione.
L’evoluzione del mercato della Contract Logistics: i principali numeri
Il mercato della Contract Logistics è in crescita, trainato principalmente dall’aumento del traffico merci, dall’incremento delle esportazioni e da un andamento positivo del PIL.
Alcuni punti chiave dell’analisi:
- Parlando di fatturato la crescita maggiore riguarda gli operatori di logistica integrata (+4%), e i corrieri (+5,1%) una crescita su cui incide la diffusione dell’e-commerce
- Vanno molto bene le grandi aziende ma anche i piccoli, in particolare cresce chi sa fornire servizi specializzati
- Per la prima volta aumenta il numero di aziende del settore della logistica conto terzi (+2,2% tra gestori di magazzino e corrieri)
- Non cresce solo la logistica conto terzi ma anche tutto l’indotto che lavora insieme: aumentano le vendite noleggio di carrelli e macchine da magazzino (+4%)
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Dallo studio emerge anche un aumento delle operazioni di fusione e acquisizione di aziende logistiche, operazioni raddoppiate (+122%) nell’ultimo biennio. La scelta dipende principalmente dalla necessità di completamento del network, seguono motivazioni come l’ingresso in un nuovo settore merceologico, la terziarizzazione e, più raramente, la volontà di offrire nuovi servizi.
Lo studio ha preso in esame anche i principali costi della logistica (carburante, manodopera, spazio e denaro), costi che sono in crescita.
Un aspetto che promette di poter agire sui costi è l’attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale, questo aspetto è in grado di intervenire sul costo del carburante (sempre più ampio il ricorso a macchinari elettrici), ma anche sul costo degli spazi. Uno degli aspetti che rende un immobile logistico costoso è la sua classe energetica. L’attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale è dunque sempre più diffusa: il 44% degli immobili logistici esaminati adotta almeno una soluzione per il risparmio energetico.
Il costo della manodopera poi è cresciuto del 30% per la manodopera di cooperativa, del 16% quella dipendente. Qui ha e avrà molto impatto il contratto nazionale della logistica che potrebbe portare ad un ulteriore aumento del 6,5%.
Per parlare in numeri, questi sono i valori della logistica conto terzi ne mercato italiano:
180 miliardi fatturato della terziarizzazione
112 miliardi il valore della logistica
78,7 miliardi il fatturato del servizi di logistica
45,2 miliardi ciò che le aziende pagano a terzi per la logistica (+17% dal 2009)
Se la terziarizzazione della logistica prende sempre più piede, cambiano anche i parametri con cui le aziende scelgono a chi affidarsi.
Prendendo ad esempio il retail food, un settore maturo dal punto di vista della terziarizzazione, la scelta dipende da qualità, innovazione, capacità di gestione delle relazioni.
In questo contesto si inserisco le startup il cui ruolo è quello di portare innovazione e lo fanno principalmente in quattro modi: sviluppo di nuovi software, sviluppo di nuove modalità operative, incrocio domanda offerta, creazione di nuovi hardware.
I modelli di gestione del Customer Service: il B2c che cambia il B2b
Fattori come la consegna rapida, su appuntamento, al sabato, in orario prestabilito, la possibilità di avere un avviso di consegna (telefonata, SMS, e-mail), il monitoraggio dello stato di avanzamento della spedizione e la modifica dinamica della consegna da parte del consumatore (es. indirizzo, orario) sono elementi caratteristici della customer Experience del B2c che stanno influenzando le relazioni B2b.
Il focus è cercare di capire come il fornitore logistico deve impostare il servizio al cliente e l’evoluzione relazione con il committente. Tutto ciò avviene tramite una struttura ben precisa all’interno dell’azienda logistica: il customer service. Tale struttura presente varie caratteristiche in termini di: perimetro, organizzazione e modalità di comunicazione. I fornitori vedono la collaborazione col committente come sistema per migliorare l’esperienza del consumatore. Elemento chiave è la velocità di ricezione delle informazioni e definizione di quelle rilevanti.
Logistica 4.0: come cambiano i confini dell’outsourcing?
Il Piano Nazionale Industria 4.0 ha dato un grande impulso al mercato, basti pensare ad un dato: +350% gli operatori che hanno introdotto elementi di automazione negli ultimi 2 anni (comparto retail food). Il Piano ha coinvolto non solo i macchinari ma anche i sistemi logistici, dando un impulso alla trasformazione della logistica.
Stiamo parlando, nella pratica, di nuovi sistemi di stoccaggio, movimentazione e trasporto che hanno punti in comune: connessione, decisioni decentralizzate e non per forza automatizzate.
La rivoluzione Industry 4.0 si basa su sistemi CPS che monitorano i processi, creano una copia virtuale del mondo fisico e consentono di prendere decisioni decentralizzate.
Le soluzioni di Logistica 4.0 sono implementate sia in produzione sia in contesti di logistica distributiva (magazzino e distribuzione) e avviene in diversi assi di sviluppo:
- Lo sviluppo sull’asse automazione può essere declinato su diversi livelli, fino all’introduzione di carrelli a guida autonoma, con sistemi di navigazione non vincolati; è possibile introdurre sistemi di rilevamento e trasmissione dati installati su carrelli o scaffalature.
- Lo sviluppo sull’asse connessione può portare i sistemi installati sui carrelli, o indossati dagli operatori, a comunicare con altri carrelli o macchine in modo diretto e la comunicazione diretta fra carrelli e macchine può favorire l’introduzione di un sistema decisionale parzialmente decentralizzato. Lo sviluppo più estremo del nuovo paradigma di Logistica 4.0 si ha con gli Autonomous Intelligent Vehicle (AIV).
Il livello di sviluppo di una soluzione di Logistica 4.0 dipende quindi da differenti combinazioni nelle scelte di Automazione fisica, Connessione e Processo decisionale perché abilita l’integrazione tra diversi sistemi, sia all’interno dei confini aziendali (magazzino e/o fabbrica) sia lungo la filiera.
Alla luce di ciò la domanda è: con l’introduzione in azienda di sistemi di questo tipo, fino a che punto le attività possono venire terziarizzate?
Su questo punto torna in primo piano il rapporto tra committente e fornitore, un rapporto che deve diventare sempre di più una collaborazione integrata, una partnership. Un approccio in grado di apportare anche benefici da un punto di vista della produttività, della visibilità, della tracciabilità e della sicurezza.
Le criticità sono principalmente legate agli investimenti (rientro e riconoscimento in tariffa), alla complessità di comunicazione tra sistemi informativi ed alla mancanza di competenze adeguate.