Il colosso dell'e-commerce crea 275 nuovi posti di lavoro a Padova.

La stampa dell’interland padovano racconta in questi giorni dell’arrivo a Vigonza di quello che viene chiamato il last mile deliveries della catena logistica del colosso americano dell’e-commerce: un magazzino Amazon.

7.400 metri quadrati che hanno già dato lavoro a quasi 300 persone, tra contratti a tempo indeterminato e interinali, numeri destinati a crescere con l’avvicinarsi delle feste natalizie, seguite poi dall’apertura della stagione dei saldi.

Sono sempre di più infatti le persone che si rivolgono a internet per i loro acquisti, basti pensare che, in occasione del black friday (evento di origine americana che ricorre ogni anno il giorno successivo alla Festa del Ringraziamento, caratterizzato da importanti sconti che danno il via oltreoceano alle festività natalizie) Amazon.it ha registrato oltre 2 milioni di ordini, con una media di oltre 24 prodotti al secondo.

I posti di lavoro creati dal nuovo polo impegnano i lavoratori in mansioni di stoccaggio, preparazione ordini, gestione magazzino, consegne… e questo è un tema caldo in questo periodo, non tanto le mansioni di questo tipo di lavoro, quanto le tempistiche e le modalità in cui viene richiesto di essere svolto (ne avevamo parlato qui: Digitalizzazione, automazione e il passo dell’uomo).

Poche e brevi pause, tante ore di lavoro, velocità, turni anche di notte… tutto per mantenere le promesse che il colosso dell’e-commerce fa ai suoi clienti, i quali lo scelgono anche per i suoi servizi che garantiscono consegne molto rapide, entro 24 ore e addirittura in giornata in certe zone.

E se è bello immaginare che il nostro pacco venga stoccato in un magazzino ipertecnologico, con bracci meccanici, droni e robottini computerizzati, tutto manovrato da dipendenti felici che sembra quasi giochino con una versione adulta dei giochi radiocomandati… la realtà è un po’ diversa!

In queste ultime settimane si è aperta una finestra su questo mondo che ha fatto intravedere un altro scenario, dove la consegna in 24 ore non avviene grazie a un drone innovativo, ma grazie a un corriere in carne ed ossa che sale nel suo furgone e sfreccia per le nostre strade, non secondo le norme del codice della strada, ma secondo le regole dell’algoritmo della casa per cui lavora.

Il magazzino aperto nella zona di Padova, è uno degli otto centri di smistamento di Amazon in Italia, una tappa intermedia fra i tre grandi centri di distribuzione (Piacenza, Vercelli e Rieti) e i clienti, per questo questi 8 nodi vengono chiamati last mile deliveries / l’ultimo miglio, per identificare l’ultimo tratto prima della consegna.
C’è da sperare che l’inserimento di questo ulteriore snodo possa facilitare le operazioni di consegna, migliorando ancora di più sia il servizio ma anche la qualità delle condizioni di lavoro.